EDERA TERRESTRE 

(Glechoma hederacea L.) 

 

Cresce nelle zone ombrose in pianura e in collina. Aderisce al suolo e la troviamo lungo siepi e ripe, nei luoghi erbosi e boscosi, dal mare alla zona alpina. Nel Medioevo era conosciuta come pianta medicinale per guarire piaghe interne ed esterne e curare la pazzia. Erbacea perenne (10-40 cm) di odore forte e gradevole, presenta: fusto prostrato e peloso, foglie rugose opposte da reniformi a cuoriformi, rami eretti che portano fiori modesti irregolari bilabiati e violacei, frutit in piccole capsule contenenti semi minuscoli. 

In fitoterapia vengono utilizzati il succo fresco, pianta fresca o essiccata, le foglie all’inizio della fioritura. 

I suoi principi attivi sono: olio essenziale, tannino, glucidi, potassio, resina. 

Le piante di edera terrestre hanno proprietà amaro-aromatiche, toniche, espettoranti, galattofughe, diuretiche. 

USO TRADIZIONALE 

Nel passato l’edera è stata usata nelle forme catarrali da raffreddamento mediante infusi, tisane e sciroppi. L’infuso può essere usato come lavaggio per disinfettare la bocca, ma se ne sconsiglia l’utilizzo alle donne che allattano in quanto i principi attivi interferiscono negativamente sulla secrezione lattea.  

Per uso esterno le foglie tritate e pestate venivano impiegate come medicamento topico antinevralgico o per lenire lievi ustioni e infiammazioni della pelle. Cotta nel latte è usata nelle campagne per le affezioni bronciali. E’ inoltre una delle erbe del “tè svizzero