I roveretani con la pressione ballerina

Progetto senza titolo

Problemi cardiovascolari, rischio infarto e ictus, pressione troppo alta e problemi gastrici. Sono questi i malanni più diffusi tra i roveretani. Per curarli, nel 2022, i cittadini hanno acquistato ben 6800 confezioni di Cardioaspirin e 6100 confezioni di Bisoprololo, il farmaco equivalente utilizzato per il trattamento dell’insufficienza cardiaca e dell’ipertensione arteriosa. Si tratta dei due farmaci più venduti nelle cinque farmacie comunali facenti parte del circuito Smr (la Società multiservizi Rovereto): la centrale di Via Paoli quella in Via Benacense 43, la farmacia di viale Trento, quella interna al Millennium e la farmacia di Isera. “Le patologie cardiovascolari sono in continuo aumento, anche in relazione all’allungarsi dell’aspettativa di vita.” – commenta Patrizia Lombardi, direttrice di farmacia Smr –. Poi sicuramente c’è un fattore anziani: Rovereto ha una popolazione un po’ over che ha sempre più bisogno di antitrombotici e farmaci per il trattamento dell’ipotiroidismo, malattia cronica anche questa in aumento, soprattutto tra la popolazione femminile.

Effetto Covid

Nella classifica dei medicinali più usati dai roveretani nel 2022 (e confermato per ora dai dati registrati da gennaio a luglio di quest’anno) al terzo posto troviamo la Tachipirina. Si tratta del farmaco per l’automedicazione in libera vendita (ovvero, senza bisogno di ricetta) più venduto in assoluto con 4500 confezioni di compresse da 500 microgrammi e 2250 confezioni di sciroppo. “Sotto Covid la Tachipirina ha fatto parte del leone e l’effetto si vede anche quest’anno. È calata invece la vendita di Augmentin, l’antibiotico generico ad ampio spettro, sempre per l’effetto pandemia ma al contrario: l’uso della mascherina ha contribuito a ridurre la diffusione di batteri e infezioni”.

Non solo farmaci

“Come farmacie comunali stiamo puntando sempre di più sull’offerta non solo di medicinali ma anche di servizi. Tra questi spiccano sicuramente l’autoanalisi, gli elettrocardiogramma, la presenza di un infermiere in farmacia e da ultimo l’Holter cardiaco”, un tipo di elettrocardiogramma che viene eseguito in presenza di sospette aritmie discontinue non registrate da un classico Ecg a riposo né da un elettrocardiogramma sotto sforzo. Una scelta, quella di puntare sui servizi, che ancora una volta ha avuto la sua spinta propulsiva soprattutto con il Covid. “Sotto pandemia la figura del farmacista è stata riconosciuta come il fulcro della cura della propria salute. Eravamo gli unici aperti e abbiamo registrato una grande richiesta di presenza fisica da parte dei cittadini anche sui piccoli aspetti quotidiani che riguardano la salute. Questo trend è stato confermato anche dopo i lockdown: come farmacie comunali abbiamo preso coscienza che possiamo fare e offrire di più ai nostri clienti e così stiamo facendo garantendo loro tutta una serie di servizi.”